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Le origini della dermatologia sono molto antiche, ma non precisamente documentate, è stato riscontrato che già nel 2.000 a.C. le malattie cutanee venivano osservate dai curatori di allora, ma è stato ritrovato un papiro proveniente dall’antico egitto, e presumibilmente risalente a circa 400 anni dopo, con la ricetta di una crema antirughe, capace non solo di contrastare le rughe ma anche le macchie della pelle.
Nella Magna Grecia lo studio delle malattie dermatologiche e la loro cura si sviluppò ulteriormente e furono coniati termini che ancora oggi vengono utilizzati per identificare particolari problemi cutanei, come la psoriasi o l’alopecia.
Durante il Medioevo una delle malattie più diffuse e terribile fu la peste, che portò alla creazione di centri di cura e ospedali preposti solo alla cura della peste. Tali centri nel tempo divennero cliniche specializzate in malattie dermatologiche.
Un’altra malattia che portò ad una nuova evoluzione e svolta alla cura delle malattie cutanee fu la sifilide, che pur essendo una malattia venerea si manifesta con pustole cutanee, da qui la dermatologia e la venereologia da prima unite divennero due diverse specializzazioni.
A partire dal 1500 d.C. le scoperte scientifiche hanno consentito anche alla medicina un più rapido sviluppo portando alla comprensione di malattie prima inspiegabili, basti pensare all’invenzione del microscopio che aprì un nuovo mondo a tutti quei medici e ricercatori che fino ad allora potevano basarsi solo su idee e supposizioni date dalla semplice osservazione.
Grazie ai ritrovati scientifici la medicina e tutti i suoi rami hanno avuto uno sviluppo incredibile, che ancora oggi procede.